Cari amici, l’ho chiesto al diretto interessato più volte, in queste ultime settimane, senza risposta. Ma cosa deve ancora accadere affinché Salvini stacchi la spina a questo governo? Perché dalla paralisi dell’economia – infrastrutture comprese (a proposito la Tav è completamente sparita dai radar) – siamo passati all’insulto quotidiano tra partner. Alla faccia del governo del cambiamento, diventato in un attimo la peggior controfigura rissosa dei governi della prima repubblica. È un governo diviso su tutto, dalla flat tax all’immigrazione, dall’autonomia alla giustizia. Non ha saputo trovare nemmeno un denominatore comune per far contare, in extremis, l’Italia in Europa. Continuo a non capire come la Lega – lontana dalla cultura statalista e assistenzialista del M5S – possa accettare di essere “cornuta e mazziata” dalla banda di Grillo, Casaleggio e Co.

Forza Italia è pronta a fare la sua parte in una coalizione di centrodestra che metta l’interesse degli italiani al primo posto. E il nostro dibattito congressuale – che rischia di trasformarsi in una inutile discussione autoreferenziale sugli organigrammi anziché sui contenuti – deve mettere un mattone sull’altro per dare solide fondamenta al nostro Paese. Forza Italia deve rappresentare il ceto medio, che è stato falcidiato da una crisi durissima, che ne ha indebolito aspettative economiche e ruolo sociale. Noi dobbiamo guardare ai ceti produttivi, ai professionisti, agli imprenditori e alle partite iva: parlare all’Italia che non sta a casa ad aspettare il reddito di cittadinanza ma scommette sul futuro, rischia, investe e studia. Dobbiamo tornare ad essere il partito del Pil. E allo stesso tempo dobbiamo occuparci anche di chi è rimasto indietro o di chi rischia di restarci: donne, giovani, anziani. E’ per questo che serve una grande riforma del welfare. Lega e Forza Italia sono unite nei territori dove governano insieme, ma nel vocabolario delle nostre amministrazioni non c’è né il reddito di cittadinanza né il decreto dignità. Nelle tante regioni e città dove governiamo noi abbassiamo le tasse, garantiamo sicurezza, con i corpi intermedi e con la scuola costruiamo un futuro per i nostri figli. Nelle prossime settimane, anche in vista del nostro congresso, daremo vita al “giro d’Italia” delle idee. E contiamo sulla partecipazione attiva di tutti voi.