Mer. Mag 14th, 2025

Governo diviso su tutto. Cosa aspetta la Lega a staccare la spina?

di Redazione Lug 21, 2019

Cari amici, l’ho chiesto al diretto interessato più volte, in queste ultime settimane, senza risposta. Ma cosa deve ancora accadere affinché Salvini stacchi la spina a questo governo? Perché dalla paralisi dell’economia – infrastrutture comprese (a proposito la Tav è completamente sparita dai radar) – siamo passati all’insulto quotidiano tra partner. Alla faccia del governo del cambiamento, diventato in un attimo la peggior controfigura rissosa dei governi della prima repubblica. È un governo diviso su tutto, dalla flat tax all’immigrazione, dall’autonomia alla giustizia. Non ha saputo trovare nemmeno un denominatore comune per far contare, in extremis, l’Italia in Europa. Continuo a non capire come la Lega – lontana dalla cultura statalista e assistenzialista del M5S – possa accettare di essere “cornuta e mazziata” dalla banda di Grillo, Casaleggio e Co.

Forza Italia è pronta a fare la sua parte in una coalizione di centrodestra che metta l’interesse degli italiani al primo posto. E il nostro dibattito congressuale – che rischia di trasformarsi in una inutile discussione autoreferenziale sugli organigrammi anziché sui contenuti – deve mettere un mattone sull’altro per dare solide fondamenta al nostro Paese. Forza Italia deve rappresentare il ceto medio, che è stato falcidiato da una crisi durissima, che ne ha indebolito aspettative economiche e ruolo sociale. Noi dobbiamo guardare ai ceti produttivi, ai professionisti, agli imprenditori e alle partite iva: parlare all’Italia che non sta a casa ad aspettare il reddito di cittadinanza ma scommette sul futuro, rischia, investe e studia. Dobbiamo tornare ad essere il partito del Pil. E allo stesso tempo dobbiamo occuparci anche di chi è rimasto indietro o di chi rischia di restarci: donne, giovani, anziani. E’ per questo che serve una grande riforma del welfare. Lega e Forza Italia sono unite nei territori dove governano insieme, ma nel vocabolario delle nostre amministrazioni non c’è né il reddito di cittadinanza né il decreto dignità. Nelle tante regioni e città dove governiamo noi abbassiamo le tasse, garantiamo sicurezza, con i corpi intermedi e con la scuola costruiamo un futuro per i nostri figli. Nelle prossime settimane, anche in vista del nostro congresso, daremo vita al “giro d’Italia” delle idee. E contiamo sulla partecipazione attiva di tutti voi.


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