I due americani hanno confessato

Hanno confessato entrambi i giovani statunitensi. Interrogati a lungo in caserma dai carabinieri, sotto la direzione dei magistrati della Procura di Roma, davanti “a prove schiaccianti”entrambi hanno ammesso le loro responsabilità. L’autore materiale dell’omicidio è Lee Elder Finnegan che ha detto: “Non pensavo fosse un carabiniere, avevo paura di essere nuovamente ingannato”.

Carabiniere colpito nella zona vitale

Cerciello e il suo collega Varriale, quando hanno fermato i due giovani si sono qualificati come uomini dell’Arma senza però “estrarre l’arma”. Poi, durante la colluttazione, Lee, bloccato da Cerciello, ha estratto un grosso coltello “colpendo più volte al tronco la vittima in zona vitale”. Questo quanto emerge dal decreto di fermo.

I fermati incastrati dalle telecamere

Ad incastrare i due americani sono state le telecamere, ma anche tabulati e celle telefoniche. Oltre infatti alle immagini delle telecamere che li hanno ripresi “nella fase preliminare” – quindi nella zona di piazza Mastai dove è avvenuto il furto e nell’hotel di Prati nella fase successiva alla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega – anche i tabulati e le celle telefoniche sugli apparecchi cellulari.