LʼItalia si posiziona purtroppo al primo posto, seguita dalla Grecia (19,5%), Bulgaria (18,1%), Romania (17%) e Croazia (15,6%).
La fotografia che esce dalla ricerca “Il silenzio dei Neet. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio”, realizzata sugli ultimi dati Istat del 2018, evidenzia una composizione particolare quanto intuibile sotto il profilo dell’età: nel 47% dei casi tra i 25 e i 29 anni, nel 38% tra i 20 e i 24 e il restante 15% nella forchetta 15-19 anni. Interessante inoltre il fatto che la maggior parte di questa tipologia di giovani ha anche conseguito un diploma di scuola secondaria superiore (49%), a fronte di un 40% con un livello di istruzione più basso e addirittura di un 11% di laureati.
Il progetto “Neet Equity” – il cui slogan è “Non siamo in fuori gioco” – ha preso il via a maggio 2018 e si concluderà nel 2020. Nello specifico si rivolge a 300 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 22 anni, quindi nella fase di transizione dalla scuola secondaria al mondo del lavoro.
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