Ciak, recensione

Ciao a tutti! La scorsa settimana non ho potuto scrivere per via di alcune difficoltà, ma oggi riprenderò la retta via parlandovi di un film, secondo me, sottovalutato: Rocketman.

Il film in questione, del regista Dexter Fletcher, racconta la storia di Elton John da quando da bambino ha imparato a suonare il piano agli anni ’80. 

L’attore chiamato ad interpretare il cantante Taron Egerton, e su cui personalmente non avrei scommesso, è riuscito a trasmettere la sofferenza e lo struggimento interiore di un uomo che non soltanto non ha potuto godere del supporto della madre e del padre (sebbene la nonna materna fosse molto presente) ma ha dovuto combattere contro i pregiudizi derivanti dalla sua omosessualità: questo unitamente allo stress da tournée lo hanno portato alla dipendenza da alcool e droga, ma soprattutto ad intraprendere relazioni pericolose. Tuttavia a fargli compagni in questo viaggio c’è Bernie Taupin, di cui Elton è innamorato ma che non ricambia il suo amore, un giovane scrittore di testi con cui stringerà un forte rapporto di amicizia.

Nel presente Elton partecipa ad una terapia di gruppo, a causa delle sue dipendenze, e lo vediamo spogliarsi del suo eccentrico abito come a voler sottolineare una presa di distanza dagli eccessi precedenti, sebbene continui a pensare in cuor suo che senza tutto questo show non sia in grado di esibirsi. 

Una volta uscito dalla riabilitazione il cantante non farà più uso di droghe ed aprirà un’associazione benefica per la prevenzione dell’AIDS.

La bellezza del film, sebbene sia l’ennesima biografia di un cantante/rock band, sta non soltanto nel fatto che il vero Elton John ha partecipato alla stesura della sceneggiatura, raccontando la sua versione e dando il suo benestare rispetto ad alcune scelte del regista, ma anche al fatto che il ragazzo che lo ha interpretato ha cantato le canzoni presenti con la sua voce senza imitare quella della rockstar inglese. 

Per come la vedo io, un film costruito in questo modo si è reso necessario in questo momento in cui qualunque storia sembra essere oggetto di riscritture fantastiche e piuttosto fantasiose che fanno nascere nel pubblico sentimenti contrastanti.