Le parole conquistano momentaneamente, i fatti per sempre” È passato solo qualche giorno da quando ho espresso i miei pensieri su ciò che stava capitando attorno a noi, come già accennato sono talmente tante le cose da dire e le questioni da toccare, che probabilmente torneremo sull’argomento in più di un’occasione. Personalmente mi ritengo politicamente acromatica perché spesso e volentieri si è dimostrato che chi deve salire al potere facilmente promette ma altrettanto facilmente dimentica, quindi pur di arrivare al loro scopo, tutti si prendono degli impegni che purtroppo non sempre mantengono perché è più facile come dico io guardare ai propri interessi e alle proprie tasche anziché quelle degli altri e della comunità che dovrei tutelare e guidare.

Ciò detto, seguo con attenzione le cose che ci vengono proposte dai nostri politici e governanti, ed è inutile stare a dire chi fa bene e chi fa male perché senza esclusione di colpi nessuno è perfetto, tutti commettono degli sbagli e degli errori ma purtroppo chi ne paga le conseguenze sono proprio i cittadini. È molto facile generalizzare i problemi di tutti ma quando si entra nello specifico inizia il vero dilemma per la soluzione della problematica che ci si presenta. Senza andare troppo lontano, lunedì pongo due quesiti tramite messaggio personale nella pagina del nostro caro sindaco De Luca, che per quanto mi riguarda, apro e chiudo parentesi, ammiro molto e capisco anche che con tutti gli impegni che in questa situazione drammatica ci si sta trovando ad affrontare, non può personalmente seguire tutto ciò che accade e deve necessariamente affidarsi e delegare altri. Insistente come sono, non avendo ricevuto risposta, memorizzo il numero di telefono che esce sulla pagina e mando un messaggio Whatsapp, nello specifico porgo due quesiti per me molto importanti e per carità, so che in questo momento non sono di vitale importanza perché ci sono questioni molto più urgenti e pragmatiche da risolvere ma sono sicura che come me tanti altri si trovano nella mia situazione e quindi mi auguro che anche se sono una voce fra mille, possa comunque essere ascoltata. Ritornando alla banca dati che il nostro sindaco ha ideato e che verrà utilizzata anche a livello nazionale, mi sorge il dubbio di sapere come fare in caso di un’urgenza e quindi nel caso di non poter accedere a questa piattaforma entro le 48 ore stabilite, chiedo se è prevista un’autorizzazione speciale o se bisogna preparare una documentazione particolare in caso di queste possibili emergenze. Io ovviamente parlo sempre di me, perché ponendomi il problema di un possibile contagio e sapendo di non poter contare su un aiuto medico locale necessito nel mio caso di dover raggiungere l’ospedale del Sant’Orosla di Bologna in tempi brevissimi e sicuramente non potrei perdere tempo a giustificarmi con le eventuali autorità di controllo che potrebbero fermare o impedire i miei movimenti. La risposta datami è stata che gli spostamenti per motivi di salute sono previsti, allora mi chiedo: devo proprio imboccare con il cucchiaino per spiegare l’eventuale situazione in cui una persona con delle patologie già esistenti deve improvvisamente spostarsi a causa del possibile contagio? Dal mio punto di vista sono delle previsioni che andrebbero fatte e delle soluzioni da attuare in maniera fattibile nel caso in cui dovesse accadere un evento simile, per tutti coloro che a causa della propria malattia sono seguiti in ospedali non regionali e non una questione da risolvere al momento con le conseguenze che un possibile ritardo potrebbe comportare, anche perché parliamoci chiaro, chi affronta una situazione patologica perennemente è a conoscenza del rischio che corre, e quindi sarebbe opportuno correre ai ripari prima e non dopo, a tal proposito ricordo una frase che tempo fa sentì dalla deputata Giorgia Meloni che mi colpì molto, che diceva riguardo al virus “Bisogna prevenire, non inseguire” ed è proprio quello che in questo caso chiunque dovrebbe attuare mettendo in pratica questo monito su tutto ciò che ci riguarda. Il secondo interrogativo, per me molto più importante, forse, anche della mia stessa salute, poiché è non necessaria ma fondamentale per la mia stessa esistenza, è la questione inerente al diritto di visita in caso di genitori separati. Su questa tematica si sono assunti diversi atteggiamenti e pareri, anche se nei DPCM dell’8 e 9 marzo viene elencatocome una delle cose necessarie. Da una parte abbiamo il tribunale di Milano che tutela gli spostamenti del genitore che vuol fare visita al figlio che vive con l’altro coniuge, dall’altra parte troviamo il tribunale di Bari che invece vieta questi spostamenti, ciò non di meno premesso che sta al buonsenso di ognuno di noi di non rischiare né la nostra vita né quella dei nostri figli, mi sembra assurdo non permettere che una madre possa abbracciare il proprio figlio. Al mio quesito mi viene risposto che il sindaco De Luca ha fatto un’ordinanza del 16 marzo nella quale è previsto che i bambini disabili accompagnati da un genitore possano fare delle passeggiate terapeutiche, ok ma questo con il diritto di visita cosa ha a che fare? Malgrado avessi già evidenziato il fatto di essere non vedente, mi viene mandata una foto specificatamente a questa parte dell’ordinanza. Sempre riprendendo il cucchiaino spiego nuovamente che non posso vedere le foto… per tutta risposta?! Un’altra foto identica, allora ribadisco per l’ennesima volta la mia disabilità e sottolineo che non voglio sapere come comportarmi in caso di passeggiate terapeutiche (anche se mio figlio è disabile), ma voglio sapere com’è disciplinato il diritto di visita nel Comune di Messina… volete sapere la risposta qual è stata? Di rivolgermi alla Protezione Civile. Non vi posso minimamente rappresentare il mio stato d’animo in quel momento, la miriade di emozioni che mi ha invaso, la rabbia che mi ha assalito e la voglia di insultare pesantemente la persona con cui stavo parlando e che doveva rappresentare il sindaco e darmi delle risposte esaustive e il desiderio di riuscire a trasmettere la sensazione di impotenza che provavo in quel momento. Dal mio punto di vista quando ci sono delle ordinanze che regolano l’andamento di vita dei cittadini, dovrebbero un po’ essere considerati tutti gli aspetti quotidiani di ognuno di noi, o almeno ci si dovrebbe provare e verosimilmente nel momento in cui qualcosa sfugge ma viene evidenziato si dovrebbe avere l’accortezza almeno di porle un po’ di attenzione. La cosa meschina di tutto ciò è che ci sono individui che non solo approfittano della disabilità di una persona manipolando la situazione che c’è in essere, ma addirittura approfittano dei fatti, e in questo caso di una quarantena forzata per avere la giustificazione a non dover esercitare il diritto di vista. Allora mi chiedo: è mai possibile che i carabinieri che realisticamente sono quelli che dovrebbero far osservare la legge in realtà possono dare una scusante proprio affinché questo diritto non venga esercitato negando lo spostamento dei soggetti in questione? Udite udite però, non stiamo parlando di uscire fuori comune, nel senso che da Messina andremo a Catania, no… ma di due comuni limitrofi che comunque appartengono entrambi alla città metropolitana di Messina, gestita dal sindaco De Luca. Non di meno dobbiamo considerare che la residenza è la medesima poiché lo stesso soggetto è semplicemente domiciliato altrove. Si, la questione sarebbe lunghissima e starei qui a parlare per ore ed ore, soprattutto perché per l’ennesima volta ho avuto l’impressione di essere una palla rimbalzata dai miei legali alle autorità giudiziarie, alle autorità istituzionali e in fine alla protezione civile, riservandomi di esprimere ancora una volta il mio punto di vista su questi argomenti che mi toccano personalmente ma sono sicura che toccano molti di noi. Concludo con questa massima “… non mentire a chi ti ascolta o ti legge e non deludere chi si fida di te. Le parole conquistano momentaneamente, ma i fatti… quelli ci fanno vincere o ci fanno perdere… per sempre!”.