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Capo d’Orlando – I consiglieri comunali Linda Liotta e Felice Scafidi denunciano la mancata diretta streaming della seduta consiliare dell’ultimo consiglio comunale di mercoledì scorso, 30 settembre. Nessuna informazione riguardante l’ultimo consiglio comunale del comune di Capo d’orlando è stata fornita alla stampa ed alla comunità, come da consuetudine. Intervistati dal quotidiano “Gazzetta del Sud” i consiglieri Liotta e Scafidi hanno dichiarato: “la seduta non è stata trasmessa in diretta streaming, facendo venir meno quel principio di pubblicità e trasparenza dettato dal d.lgs 33/2013 (Decreto Trasparenza). Noi eravamo assenti per manifestare il dissenso nei confronti della proposta dell’amministrazione Ingrillì in merito alle tariffe TARI 2020, che contrariamente agli impegni assunti pubblicamente, anche a mezzo stampa, ha confermato le tariffe del 2019 notoriamente fuori mercato; tutto ciò certificato dalle recenti ordinanze sindacali del primo cittadino. Nel corso di quest’ultimo anno, in commissione consiliare” Sanità – Ambiente – Rifiuti” abbiamo seguito con estremo scrupolo le modalità gestionali del “Servizio di Igiene Ambientale”, ascoltando in audizione dirigenti Aro, comunali e della SRR abbiamo verificato e contestato l’incongruenza delle tariffe ed i numerosi servizi fatturati e non resi; così come abbiamo preso atto delle reiterate contestazioni notificate dai nuovi responsabili degli uffici comunali al vecchio gestore dei servizi ambientali. Riteniamo possibile abbassare la tariffa. I recenti provvedimenti emanati dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), consentono di bloccare le tariffe per congelare gli importi e quindi di non aumentarli ma è implicito che possono essere diminuiti soprattutto nelle comunità ove era stata accertata l’incongruenza , sarebbe stato opportuno tenere conto della riduzione dei costi dei servizi ambientali esternalizzati. L’ARERA segue il principio dettato dal ministero di non gravare sulla popolazione con maggiorazione di tariffe, bensì è sottinteso che sia ammessa la riduzione per arginare la crisi economica per il lockdown, come fatto infatti da altre amministrazioni comunali vicine. Inoltre, se dai conteggi emerge una riduzione dei costi dei servizi perché non trasferirla nella tariffazione 2020? E soprattutto ci chiediamo perché se sono diminuite, ritornare al 2019 che presupponeva un costo maggiore?