Il modulo dell’autocertificazione, già scaricabile sul sito del ministero dell’Interno, dovremo portarlo sempre con noi, come la mascherina, ogni volta che ci sposteremo in deroga ai divieti. In qualsiasi zona sia la regione in cui abitiamo.

Questa almeno l’interpretazione che dà il Viminale della lettera del dpcm la cui interpretazione sarà oggetto, tra domani e dopodomani, di una nuova circolare del capo di gabinetto ai prefetti.

I controlli – spiegano dal ministero dell’Interno – saranno a campione ma per renderli possibili alle forze dell’ordine è necessario che i cittadini che si muovono fuori dagli orari o dalle zone consentite autocertifichino la ragione del loro spostamento che potrà essere oggetto di verifica e, in caso di false dichiarazioni, passibile di sanzioni. All’interno del governo c’è però chi vorrebbe allargare le maglie ritenendo che obbligare i cittadini a giustificare ogni movimento sia una limitazione che oggi verrebbe tollerata malvolentieri.

Autocertificazione in zona rossa

Come durante il primo lockdown, sarà consentito muoversi solo per ragioni di lavoro, necessità, salute e urgenza. Ma, a differenza di prima, ci sipotrà muovere per accompagnare o riprendere i bambini che frequentano le scuole in presenza o per andare negli esercizi commerciali aperti, come ad esempio i parrucchieri che prima erano chiusi. Anche se il dpcm non lo specifica, l’interpretazione accreditata è che l’autocertificazione va sempre esibita ad ogni controllo

Autocertificazione in zona arancione

Come per la zona rossa, anche qui i cittadini che si spostano fuori dagli orari e dai luoghi consentiti, ad esempio da un comune all’altro della stessa regione, dovranno esibire sempre l’autocertificazione.

Autocertificazione in zona gialla

Il modulo dovrà essere esibito da qualsiasi cittadino in qualsiasi parte d’Italia nelle ore del coprifuoco per giustificare lo spostamento per ragioni di lavoro, necessità e urgenza. Se si va a casa di una persona per necessità, per motivi di privacy, non si deve indicarne il nome

No alle seconde case in zona rossa e arancione

Chi abita nelle regioni rosse o arancioni non potrà spostarsi nelle seconde case. Non è infatti consentito varcare i confini regionali nè muoversi da un Comune all’altro. Lo spostamento sarà consentito solo per necessità ad esempio nel caso di lavori urgenti o di guasti che mettano a rischio l’abitazione. Nelle regioni arancioni sarà possibile andare nella seconda casa se si trova all’interno dello stesso Comune di residenza.
Allo stesso modo se un cittadino che abita in una regione gialla possiede una seconda casa in una regione rossa o arancione non potrà raggiungerla. Potrà invece farlo se si muove da una regione gialla verso una seconda casa in un’altra regione gialla.

Attività sportive in zona rossa

E’ un punto ancora da chiarire e lo farà nei prossimi giorni la circolare del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. Il dpcm specifica che, nelle regioni rosse, l’attività motoria ( dunque la passeggiata per intenderci)  è consentita ( con mascherina) in prossimità della propria abitazione mentre non specifica nulla sull’attività sportiva limitandosi a dire che è consentita all’aperto e in forma individuale. Visto che, a differenza del primo lockdown,i parchi e le ville sono aperte, l’interpretazione sembra essere quella secondo la quale è consentito andare a correre o a fare una passeggiata veloce o esercizi di ginnastica individuale in un parco anche se non in prossimità di casa. Ma di certo la norma non può essere discriminante tra attività motoria e sportiva o per chi, ad esempio, vuol portare fuori il cane al parco. Quindi, con tutta probabilità, la circolare darà l’interpretazione estensiva della norma. Fermo restando che governatori e sindaci, se lo ritengono, possono sempre emanare regole più restrittive.