La Lega Basket ha decretato l’esclusione dell’Auxilium Torino ai sensi dell’articolo 8 del nuovo Statuto approvato dall’assemblea del 21 marzo, relativo alla compliance interna di LBA. Le società di serie A hanno votato all’unanimità – con l’astensione della parte in causa Cantù – sfruttando i nuovi poteri garantiti all’assemblea. Nel comunicato ufficiale si spiega che “La decisione è stata adottata per condotta incompatibile con la permanenza nella Lega alla luce dell’ingresso nella nuova compagine societaria proprietaria del club torinese di Dimitry Gerasimenko, già proprietario della Pallacanestro Cantù sino al febbraio 2019. Nell’assumere la loro decisione i club hanno valutato la rilevanza, ai fini associativi, del fatto secondo cui un soggetto non può subentrare nella compagine sociale di un club senza tenere conto della situazione di indebitamento dallo stesso causata, nella stessa stagione sportiva, nei confronti di un’altra associata”. L’esclusione da LBA non comporta ricadute immediate sulla stagione in corso che l’Auxilium avrà possibilità di portare a termine senza alcun impedimento. Senza il placet della Lega Basket però Torino non potrà ottenere l’ammissione della FIP al campionato 2019-20 anche se in possesso del titolo sportivo. ENTRO IL 10 LUGLIO SERVE UN NUOVO SOCIO DI MAGGIORANZA L’esclusione dell’Auxilium Torino da parte della Lega Basket non modifica in alcun modo la situazione di classifica del campionato in corso. Il provvedimento di LBA non intacca il diritto della Fiat di concludere l’annata sportiva in corso, cosa che solo la FIP ha il potere di fare. Però allo stesso tempo mette la società piemontese nelle condizioni di inammissibilità al campionato 2019-20: ogni club professionistico deve effettuare due iscrizioni – entro il 30 maggio alla FIP ed entro il 16 giugno alla Lega Basket – con diversi adempimenti, soggetta alle condizioni di ammissione e permanenza fissate da apposita delibera annuale del Consiglio Federale e dei vincoli dello statuto LBA. A dispetto della salvezza già raggiunta sul campo, mantenendo l’attuale proprietà Torino non potrà iscriversi al campionato 2019-20 e dovrà dunque ripartire dal primo campionato a libera partecipazione. Per modificare la situazione l’unica possibilità è che si trovi entro il 10 luglio uno o più soci disposti a subentrare all’impegno di Dmitry Gerasimenko – si tratterebbe di circa 450mila euro, pari al 60% delle quote – per far rientrare il provvedimento di LBA. IN CASO DI ESCLUSIONE LA FIP POTREBBE OPTARE PER UNA A CON 17 SQUADRE L’esclusione dalla LBA di Torino con relativa inammissibilità al campionato 2019-20 a meno di modifiche all’attuale asse societario non comporta l’automatico ripescaggio dell’ultima classificata della serie A. Nell’ottica della riduzione progressiva a 16 squadre del massimo campionato, approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio federale, in caso di mancata ammissione di Torino – che se non trovasse soci alternativi a Gerasimenko potrebbe non iscriversi neppure al campionato visto l’esito scontato dell’istanza – si potrà varare un torneo a 17 squadre senza provvedere a ripescaggi a discrezione del Consiglio Federale che valuterà nell’interesse generale del movimento. ECCO QUALI SONO LE OPZIONI PER IL PROSSIMO FUTURO L’Auxilium Torino dovrà decidere il da farsi dopo il provvedimento di esclusione da parte della Lega Basket che di fatto la rende inammissibile al campionato 2019-20. Al termine dell’assemblea di Bologna è trapelata la possibilità che il club porti i libri in tribunale al termine della stagione in corso; le decisioni dei vertici della cordata che ha rilevato le quote da Antonio Forni riguarderanno prima di tutto la conclusione del campionato in corso (l’eventuale ritiro stravolgerebbe la classifica con azzeramento di tutte le partite disputate, ma è ipotesi al momento non contemplata) e successivamente la volontà di cercare alternative all’attuale socio forte Dmitry Gerasimenko, la cui presenza è incompatibile con l’ammissione alla serie A 2019-20. Torino potrebbe ipoteticamente chiedere l’ammissione all’A2 che sarebbe comunque a discrezione della FIP e solo in caso di posti vacanti rispetto alle 28 aventi diritto, ma l’istanza di ammissione alla A respinta dal consiglio federale senza contestuale richiesta di accesso al primo campionato disponibile significherebbe dover ripartire dalla Prima Divisione. Toccherà ora a Paolo Terzolo e agli altri protagonisti dell’iniziativa “Una Mole a Canestro” decidere quale strada seguire per provare a garantire all’Auxilium un futuro diverso da quello con Gerasimenko o lasciar cadere il tentativo e provare eventualmente a far ripartire un progetto nuovo con la ricerca di un titolo sportivo di A2.