Diciotto persone contagiate.

Il caso di Sciacca, in una provincia di Agrigento che conta solo un altro positivo, sembra non arrestarsi. “Tutto parte da una dottoressa che ha avuto contatti con persone di Bergamo – spiega il direttore sanitario, Gaetano Migliazzo – e lavora nell’ospedale della città: da lei il virus si è diffuso ad altri medici, infermieri, pazienti e familiari». Un focolaio che oggi costringe a misure di emergenza i vertici dell’ospedale Giovanni Paolo II. “Stiamo mandando via i pazienti che possono ricevere cure a casa – dice la sindaca di Sciacca, Francesca Valenti – stiamo riorganizzando i reparti e facciamo ulteriori controlli, ma la situazione è grave, di emergenza”.

La dottoressa si è sentita male mentre era in servizio. Oggi le sue condizioni sono stabili, mentre degli altri contagiati solo tre sono ricoverati e il resto in quarantena. Per combattere l’emergenza, in una cittadina che si sta dimostrando un caso unico nella situazione siciliana, mancano però le adeguate protezioni: “Non ci bastano le mascherine e le protezioni che ci sono state fornite – avverte la sindaca – oggi i volontari della Protezione civile, gli assistenti e coloro che ci danno una mano non sono adeguatamente riforniti delle protezioni per poter continuare ad assistere i più bisognosi”.