È larga la maglia che si tenta di ricucire. Se da un lato la Sicilia si era preparata male all’ esodo che portava sull’isola molta gente fuggita dalla momentanea zona rossa in preda al panico, adesso lo fa alzando le barriere usando anche una comunicazione d’effetto che mira a voler non sottovalutare il pericolo ricontagio avvenuto con l’esodo di marzo, dall’ altro non è ammissibile, dichiara Castrovinci, affermare che non si fa rientrare i nostri concittadini.

A tal proposito la nuova ordinanza emessa dal presidente della Regione il 30 aprile disciplina anche l’attraversamento dello Stretto di Messina muovendosi nell’ambito del Dpcm del 26 aprile 2020, che consente l’accesso nell’Isola esclusivamente “agli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate, agli operatori sanitari pubblici e privati, ai lavoratori pendolari o per comprovate esigenze di lavoro, gravi motivi di salute e situazioni di necessita’”. La stessa ordinanza ha l’effetto di fare decadere, a partire dal 4 maggio, le quattro ‘zone rosse’ che erano state istituite in Sicilia in altrettanti comuni: Salemi (Trapani), Villafrati (Palermo), Troina e Agira (Enna). Non sono passate inosservate le parole del governatore ;siciliano, il quale afferma :

 “Chi vuol venire in Sicilia sa che deve spostare di qualche settimana il  rientro previsto nella sua agenda. Per ora chiediamo di restare chiusi,  blindati”. 

Le corse per la Sicilia sono ad oggi poche per garantire il flusso di richiesta dei passeggeri, ma non tanto per il numero di coloro che vogliono far rientro bensì per le nuove disposizioni di distanziamento volute dall’ ultimo Dpcm, il quale consente di viaggiare con distanze che limitano la capienza dei vettori.

Per questo motivo molti studenti fuori sede non riescono a tornare a casa per il SOLD OUT .

Una vicenda che è stata strumentalizzata politicamente, afferma il sindaco di Torrenova:

Salvatore Castrovinci

In questi giorni leggo di polemiche sul divieto imposto agli studenti e altri lavoratori impegnati in altre regioni o nazioni di rientrare in sicilia. Come ho comunicato su facebook, si tratta solo di slogan politici perché nei fatti la sicilia non e’ blindata come si vuole fare credere.
Le mie affermazioni sono supportate da dati di fatto: proprio in queste ore a torrenova sono arrivati 4 studenti provenienti da altre regioni che si sono registrati,autodenunciati e si trovano da stamattina in isolamento fiduciario.
Ritengo un diritto,nel pieno rispetto delle regole,il rientro dei nostri conterranei in sicilia in un momento cosi delicato. La politica non può e non deve lasciarli in balia del proprio destino.
Mentre, ciò che appare davvero irragionevole e pericoloso per la diffusione del virus è la disposizione contenuta nell’art 13 dell’ordinanza del Presidente Musumeci del 30 aprile che permette a troppe categorie di lavoratori,fatti salvi autotrasportatori e pendolari,un rientro indiscriminato e senza alcun controllo in Sicilia. Mi auguro che al piu’ presto venga rettificato questo articolo o ne venga fornita un’interpretazione anche mediante circolare perché, se tutto rimane così, la Sicilia più che blindata sarebbe terra di nessuno.