Sab. Apr 26th, 2025

David Johnasen Live it up

David Johnasen nei primi anni settanta incendiava le notti al Mercer Arts Center,insieme ai New York Dolls (Johnny Thunders, Jerry Nolan, Arthur Kane e Sylvain Sylvain) in una babilonia rock drogata e selvaggia, seducente e irriverente, che sarà punto di riferimento per quei ragazzi del punk, che nel 1977 si ritroveranno ad affollare una Londra messa a ferro e fuoco dal rock’n’roll. Dopo due dischi che hanno lasciato per sempre il segno nella storia della musica, l’omonimo e il successivo Too Much Too Soon, la sua carriera solista prende il via nel 1978 con l’omonimo album, un disco sfrontato e irriverente, in cui però comincia a delinearsi la sua nuova veste cantautorale. Dopo In Style, e Here Comes The Night, album che maneggiano un rock notturno, speziato anche da quei profumi latini cari a Willy De Ville, nel 1982 arriva il suo capolavoro.
Live It Up viene registrato al Paradise Theatre di Boston, ed è un disco che non può mancare a nessuno.In una sola notte vengono sciorinate tutte le sue passioni dalle Ronettes ai The Foundations, all’omaggio sentito e incredibile fatto a Eric Burdon in un medley che ti lascia senza fiato, e che ti fa capire che non servono assegni milionari,o critici compiacenti per diventare una star.
Con furia e anima, passa a setaccio il suo repertorio fino a rinverdire senza enfasi o rimpianti, la roba selvaggia e maledetta dei Dolls. David Johnasen suonando un rock semplice e profondo, immediato e sexy, che è una fibrillazione continua, ti fa venire voglia di comprarti una chitarra e ficcarti dentro una cantina in attesa che le luci si accendano, per una nuova sballata e lucente sbornia di rock’n’roll.

Bartolo Federico


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