Capo d’Orlando – Con l’approdo in consiglio comunale dello schema di convenzione per la costituzione di un’ATI tra i comuni limitrofi di Capo d’Orlando e Torrenova non si è affrontato solo una tematica di “rigenerazione e decoro urbano”. L’argomento infatti è di ben altra caratura in quanto affronta il fenomeno del degrado sociale presente nelle periferie e della necessità di un ambiente sano e vivibile per dare una migliore qualità di vita ai cittadini. Va letto in questa visione il foto favorevole espresso dai 5 consiglieri di minoranza, in quanto è in corso di elaborazione ciò che concerne la progettualità degli interventi che i due comuni vogliono mettere in atto. All’indomani del consiglio, infatti, il gruppo di minoranza “CambiAmo Capo”, dichiara: “nei prossimi giorni, si presenterà una mozione per contribuire alla progettualità degli interventi di “Rigenerazione Urbana” nel rispetto di quelle che sono le esigenze del nostro territorio per lo sviluppo culturale – turistico – ambientale ed imprenditoriale. L’attività di indirizzo e controllo costantemente esercitata dall’opposizione consiliare ha espresso voto favorevole all’approvazione dello schema di convenzione per l’adesione all’ATI tra i comuni di Capo d’Orlando e Torrenova, ma solo dopo aver sollevato numerose contestazioni tecnico/giuridiche in merito alla precaria formulazione della proposta di deliberazione, in quanto tale schema di convenzione risultava essere privo di quei requisiti minimi per la costituzione dell’ATI e che nell’istanza rispondono alle voci che dovranno essere indicate nel dettaglio: interventi, eventuali spese di progettazione e risorse.

Il capogruppo Renato Carlo Mangano ha dichiarato in aula: “finalmente è stata superata la stagione della sottoscrizione di mutui, oggi si governa attingendo ai fondi stanziati con leggi nazionali e in questo caso con la legge 234/2021 per una Rigenerazione Urbana al fine di arginare il degrado delle zone periferiche delle città e migliorare la qualità del decoro urbano”. Il consigliere Felice Scafidi, invece, intervenendo nel dibattito, sottolinea che “nella legge si fa riferimento alla possibilità di utilizzare il finanziamento anche su aree e strutture pubbliche, demaniali, comunali, regionali e che il progetto deve riguardare interventi che non si esauriscano nella semplice realizzazione di una pista ciclabile, bensì deve riguardare opere coordinate tra loro che abbiano un impatto sulla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e di degrado sociale”. Per noi, continua Scafidi – è una priorità che la pista ciclabile, con tutti i servizi annessi e connessi debba naturalmente ed obbligatoriamente percorrere tutto il litorale, e quindi non solo la zona ad ovest che collega il comune a Torrenova. Nella zona ovest gli interventi sono urgenti perchè versa in un ingiustificato e prolungato degrado nonostante l’alta densità abitativa di residenti e turisti nonché la presenza di prestigiose attività ricettive alberghiere ed extra-alberghiere; invece la zona est, caratterizzata dalla moderna struttura portuale di c/da Bagnoli, che rappresenta un’oasi nel deserto in un territorio altrettanto degradato, attende l’occasione per armonizzare il porto turistico con il Borgo di San Gregorio, la piazzetta dei pescatori , il sentiero Goletta e il centro storico, oltre all’indispensabile collegamento con la stazione ferroviaria e il terminal dei pullman extra urbani.