Messina trema dopo aver preso atto che molti concittadini sono rientrati da Madonna di Campiglio e hanno regolarmente svolto i propri impegni in ambito professionale, familiare e di svago. Il sindaco Cateno De Luca non riesce a convincere i 160 sciatori ad autodenunciarsi. E il web risponde tirando fuori tanti nomi. Di certo, chiuso il Centro Diagnostico Fiumara a Santa Teresa di Riva, chiuso il Circolo del Tennis e della Vela, anche tre reparti del Policlinico sono stati sanificati e poi chiusi. Inoltre un caso al Centro Neurolesi viene attenzionato. De Luca replica facendo intendere che non intende far diffondere il virus a causa della mala burocrazia. Ammette che qualcuno intende fare il reticente e invoca la privacy sanitaria. Ma la città deve sapere quanti soggetti della settimana bianca a Madonna di Campiglio sono risultati infettati ed hanno omesso di mettersi in quarantena contagiando altri.

Nella  qualità di massima autorità locale di sanità, De Luca ritiene di avere il diritto di sapere quanti e chi sono questi balordi per tutelare la  comunità dalla diffusione. Ha chiesto ad ASP di mettere a disposizione della sezione della Polizia giudiziaria della polizia Municipale la Banca dati dei soggetti che si sono messi in quarantena. Chiesto un intervento in Procura dopo quanto appreso. E attende atti dalla Digos di Messina e dalla questura di Trento. Da Madonna di Campiglio i carabinieri segnalano che i messinesi presenti erano 160 e alloggiati presso hotel di superlusso, definiti clienti abitudinari. Per il momento sono soltanto due i contagiati tra i partecipanti alla gita sulla neve.