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Decreto Cura-Italia, Laurea abilitante.

di Redazione Mar 18, 2020

Diecimila nuovi medici al lavoro, subito dopo la laurea, senza passare per l’esame di abilitazione, che sarà abolito con l’avvio della laurea abilitante. Il decreto Cura-Italia, un centinaio di pagine che stanno per esser rese note in queste ore, segnerà la fine della prova come la conosciamo. «Una premessa: il testo ufficiale va ancora depositato in Gazzetta. Si va comunque delineando una misura che dovrebbe essere subito praticabile in questa emergenza», dice Tuzi. «Difficilmente il 7 aprile si rivelerà tempistica adeguata all’effettuazione dell’esame di abilitazione. Nel contempo si è valutato che anche in futuro servirà avere nuove forze in campo: sia i medici che escono da specialità e triennio di medicina generale, sia i 12 mila camici oggi nell’imbuto formativo. La norma dovrebbe prevedere che siano automaticamente abilitati e pronti a dare una mano tutti i laureati che abbiano dimostrato la loro idoneità nel tirocinio che esita nell’esame di stato». Un plauso alla laurea abilitante arriva dalla Fnomceo con Filippo Anelli («si de-burocratizzano le procedure, si facilita l’iter e si alleggeriscono le incombenze») che annuncia una procedura semplificata di iscrizione all’Albo, «considerando anche la situazione di emergenza per cui molti Ordini sono chiusi o decimati nell’organico». Anelli chiede ora al Governo 10 mila borse per far entrare nelle specializzazioni e al corso di Medicina generale tutti i neolaureati e i medici nell’imbuto formativo. Plaude anche Fimmg con il leader Silvestro Scotti: «Impiegare subito 10 mila laureati in Medicina è scelta coraggiosa e illuminata, unica misura che risponde alle esigenze del territorio». Scotti stigmatizza invece chi critica la possibilità data ai neolaureati abilitati – e già prevista dalla Finanziaria 2001 – di fare sostituzioni anche se iscritti ai corsi di specialità o al triennio di medicina generale. «Ci risulta che molti specializzandi siano impegnati con incarichi provvisori di guardia medica e potrebbero essere richiamati a incarichi negli ospedali; il buco che aprirebbero potrà essere coperto da questi nuovi colleghi. Ai quali, ove si rendano disponibili, riconoscerei pure un punteggio preferenziale da aggiungere a quello dei test, per l’attività svolta nell’emergenza Covid 19, utile all’accesso ai test per il corso di medicina generale».

fonte: doctor33.it


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