Si chiama ’13b’ ed è una molecola che lega e inibisce l’enzima proteasi usato dal virus per replicarsi nelle cellule infettate

La molecola ’13b’ è stata testata in provetta su cellule del polmone umano colpite da coronavirus e si hanno avuti subito riscontri positivi. L’esperimento sui topi ha mostrato la sua non tosscità, e la possibilità di somministrarla per via inalatoria: si deposita dopo 24 ore nei polmoni, gli organi più colpiti dall’infezione, ed entra in azione.

Fiducioso il coordinatore dello studio Rolf Hilgenfeld: “Ora il nostro inibitore deve essere trasformato in un farmaco: per farlo avremo bisogno del supporto di un’azienda farmaceutica, per avere le risorse per finanziare la sperimentazione clinica”. Hilgenfeld sta cercando di ottenere il supporto del consorzio di aziende ed enti di ricerca messi insieme dalla Commissione europea per affrontare l’emergenza.