A seguito della mia richiesta di chiarimenti ho ricevuto risposta scritta dall’ATO, una comunicazione che certifica i ritardi e l’approssimazione delle operazioni poste in essere dalla Società. Pur non volendo rincorrere la correttezza della determinazione della tariffa, che non può prescindere dall’annuale piano finanziario, non è possibile sorvolare sulle fatturazioni, assolutamente tardive, della TIA da parte del gestore. 

Dalle informazioni fornite dal Presidente del Collegio di Liquidazione dell’ATO Me 1 S.P.A. a seguito della mia specifica richiesta, emerge che la Società d’Ambito ha approvato con notevole ritardo i bilanci annuali d’esercizio in forza dei quali ha calcolato le fatture a saldo TIA (il saldo 2012 è stato fatturato ben nel 2017).

E non è dato sapere quando, dopo il conteggio, le fatture siano state inviate agli utenti. Questi ingiustificabili ritardi penalizzano l’utente che deve ricostruire posizioni risalenti anche al 2008 e di cui può non avere mantenuto documentazione.

Alcuni cittadini lamentano di avere ricevuto più volte la fattura, anche nonostante l’avvenuto pagamento, ed altri affermano di non averla ricevuta mai. E’ opportuno, pertanto, recarsi allo sportello al fine di verificare la data e la regolarità delle raccomandate pertinenti le fatture TIA.

Ed in qualsiasi modo il Gestore voglia chiamare le richieste di pagamento recentemente recapitate (invito a pagare, diffida o intimazione di pagamento) in assenza dell’emissione e dell’invio all’utente della necessaria propedeutica fattura, di cui è prova la raccomandata, il preteso credito dell’ATO ME 1 per gli anni dal 2008 al 2012 è senz’altro prescritto.

Spesso la politica affronta questioni di merito relative alla legittimità, alla prescrizione, alla decadenza di un’imposta, termini difficilmente comprensibili all’orecchio del comune cittadino. Per questo motivo, nell’ambito delle bollette relative alla TIA, abbiamo pensato di aiutare gli utenti e dopo aver analizzato i principi generali, siamo riusciti a definire la principale richiesta che ognuno dovrebbe porre al personale dello sportello informativo; non entriamo nel merito delle responsabilità, ma con questo consiglio speriamo di fornire un servizio ai cittadini: innanzitutto informatevi se e quando vi è stata inviata, prima di tutto, la fattura, ed anche i solleciti di pagamento, chiedete all’Ente di visionare le ricevute delle raccomandate. 

Lasciamo alcune considerazioni ai cittadini e agli amministratori, alcuni punti che appaiono inconfutabili ed altre riflessioni che andrebbero approfondite per dare certezza del dovuto ad ogni cittadino: le fatturazioni sono state emesse con notevole ritardo; alla base delle stesse non sembrerebbe esservi il piano finanziario annuale e la conseguente adozione della tariffa da parte dell’Ente pubblico ed in talune occasioni risulta una sovrapposizione tra le figure tecnico-amministrative coinvolte nell’iter procedurale; l’emissione e la spedizione di fatture a quasi tutta l’utenza e la richiesta anche a soggetti che già avevano pagato indurrebbe a pensare che la società potrebbe non essere in possesso di una banca dati aggiornata; ci chiediamo se sia stato rispettato il contratto di servizio che prevedeva l’espletamento di un puntuale sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti a fronte del quale era dovuto il tributo e come sia stata, nel corso degli anni, quantificata la tariffa.

Molti di questi dubbi, per evitare duplicati e per avere una visione immediata della riscossione, potrebbero trovare risposte con l’attivazione di un cassetto tributi, all’interno del quale ogni utente registrato possa avere chiara la propria posizione.