Il Comune di Messina si costituirà parte civile, andrò avanti fino in fondo perché non è consentito alla politica di giocare con la pelle delle persone. Questi personaggi parlavano dei malati che morivano come fossero sacchi di patate. Che schifo!”. Ad annunciarlo in una diretta Facebook è il sindaco della città dello Stretto, Cateno De Luca, all’indomani del terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla sanità siciliana con l’inchiesta della Procura di Trapani sulla presunta manipolazione dei dati relativi ai contagi Covid in Sicilia che vede indagato, tra gli altri, l’ormai ex assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, dimessosi ieri dopo la notizia dell’indagine. “Sono fermamente convinto – aggiunge – che molti decessi, l’impennata della diffusione del virus e anche il danno causato a Messina con l’istituzione della zona rossa che ho dovuto richiedere siano dovuti esattamente a questo comportamento: non adottare i provvedimenti necessari. Sono stato lasciato solo e criticato perché ho preso provvedimenti che altri non hanno preso perché dovevano coprire quelle che ho sempre denunciato: le debolezze strutturali della sanità siciliana”.

“Io ho rischiato la vita, sono stato deriso, minacciato, lasciato solo e accusato di strumentalizzare la sanità per fini politici – dice ancora -. Ora si scopre che la sanità è stata strumentalizzata da Razza e Musumeci”. Nei confronti dell’assessore dimissionario De Luca esprime “solidarietà”. “Ancora si trova solo in questa storia ma sono sicuro che presto si chiarirà il quadro: Musumeci, Razza e poi tutti i loro sodali… Tutti pronti a comunicare dati fasulli”. “Musumeci si è rivelato peggio di Crocetta – conclude -, si è dimostrato una porcheria politica. Spero che approvata la legge di stabilità e messi in sicurezza i conti della Regione, arrivino le dimissioni del governatore. Per quanto mi riguarda è dimesso nei fatti perché non rappresenta più la Sicilia e i siciliani”.