l Parco Archeologico di Tindari ha riaperto nei giorni scorsi e alla prima visita ha accolto ben duecento crocieristi sbarcati a Messina. Il personale del Parco ha provveduto affinché venissero rispettate le norme anti-Covid. Intanto, grazie ai lavori di ripulitura effettuati prevalentemente dal personale interno al Parco, anche il sito archeologico di Acquedolci è tornato accessibile e pronto ad accogliere il pubblico.
L’assessore Samonà in mattinata aveva inviato un proprio messaggio al Direttore del Parco per ringraziare il personale del meritorio lavoro svolto al fine di restituire ai siti archeologici decoro e bellezza. “Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia dei lavori di ripulitura dei diversi siti archeologici che si trovano all’interno del Parco diffuso di Tindari – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – evidenziando come il risultato ottenuto sia stato frutto dell’impegno di tutto il personale che si è prodigato, senza riserve, per rendere i luoghi accoglienti e attrattivi. La presenza oggi, alla riapertura del Parco di un cospicuo numero di croceristi ci da la misura del potenziale che il Parco, con la sua offerta che va dalla Grotta preistorica di San Teodoro, alla Villa Romana di Terme Vigliatore, alle vestigia greche di Tindari e non solo, può offrire per lo sviluppo economico del territorio.
“È stata una vera gioia riaprire lo porte del Parco accogliendo il vocio di tanti turisti. Dopo il lungo letargo e la chiusura dovuta al Covid la ripresa delle attività è stata per tutti noi una vera scossa energizzante.
Abbiamo ricevuto complimenti sia dai visitatori che dalle Guide turistiche che non hanno fatto mancare lusinghieri apprezzamenti al personale di custodia. Il Parco è in fermento e la collaborazione di tutti gli operatori massima”.
Per la stagione appena avviata c’è in serbo un ricco cartellone che consentirà di godere i diversi siti archeologici anche attraverso eventi culturali al tramonto.