Ieri ho sentito un’intervista, alla quale non ho voluto dare peso più di tanto, fin quando a causa della stessa sono iniziate diverse polemiche nel gruppo dell’UIC, di cui io stessa faccio parte.

Dal mio punto di vista, Vincenzo, la persona intervistata, ha tutto il diritto di dire e esprimere la sua versione, esporre le problematiche che affronta, e raccontare ciò che vive se può servire a sensibilizzare la comunità, e se ci fossero delle critiche, che siano costruttive, in modo da aiutare realmente la categoria dei non vedenti. Attaccare, però, le istituzioni in maniera impropria dimenticandosi di ciò che le stesse hanno fatto, e fanno per lui, sinceramente non mi sembra molto corretto.

Mi sono permessa, a differenza del giornalista che ha intervistato Vincenzo, di chiedere all’Unione Italiana Ciechi di Messina, cosa sia effettivamente successo con questo ragazzo. Il vicepresidente mi ha risposto dicendomi che per quanto fosse nelle sue possibilità, lo aveva supportato e aiutato, malgrado lo stesso fosse iscritto all’Unione Ciechi della Calabria.

L’ultima volta, infatti, che Vincenzo è stato assistito da un volontario dell’UIC messinese, non risale a molto tempo fa, ma ad appena qualche giorno: il 22 e il 24 Gennaio 2020, addirittura un solo giorno prima dell’intervista avuta, e questo è essere abbandonato dalle istituzioni??? Ascoltando l’intervista, in ogni caso, mi rendo conto che il mio viso si trasforma in un grosso punto interrogativo nel momento in cui si parla dell’indennità di accompagnamento, ma soprattutto quando si colpevolizza lo Stato di non darci un accompagnatore personale.

Vincenzo, è stato informato che poteva presentare un’ìstanza per ottenere i benefici dell’art. ex 40, con il quale poteva essergli assegnato un accompagnatore personale di sua fiducia che non sarebbe stato a suo carico, la domandina però non è mai stata presentata! Se posso permettermi, poi, per quanto l’istruzione è un diritto (e noi siamo bravi a cercare i nostri diritti, ma mi chiedo se siamo altrettanto bravi ad osservare i nostri doveri), tante persone, purtroppo, si trovano in delle situazioni particolari, a causa delle quali non si possono permettere delle lezioni private, né tantomeno di poter pagare un accompagnatore.

Vincenzo quindi, si deve ritenere fortunato di poter fare entrambi, ma soprattutto di aver avuto la possibilità di usufruire del servizio civile, che gli ha permesso di avere a disposizione dei volontari che lo hanno aiutato, a differenza di tanti altri che purtroppo non hanno avuto i suoi stessi vantaggi. Il fatto che tutte le nostre richieste non possano essere esaudite nei modi e nei tempi che noi desideriamo, non significa essere abbandonati, o chi amministra non lo fa, necessariamente, in modo corretto.

Dal mio punto di vista ognuno di noi ha delle esigenze e delle necessità diverse, è vero che lo Stato potrebbe fare di più per le persone non vedenti, a livello sanitario, sociale e istituzionale, ma è anche vero che se ci vengono offerti degli strumenti e noi non siamo in grado di usufruirne non possiamo colpevolizzare gli altri, si dice: “Aiutati che Dio ti aiuta”, quindi ragazzi, rimbocchiamoci le maniche e rendiamoci conto che il mondo non può girare come desideriamo noi, e continuare a lamentarci dei problemi senza cercarne la soluzione non ci è di nessun giovamento. “Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo” -Gandhi