Il testo approvato ieri in Aula, con 45 voti favorevoli e 9 contrari, regolamenta la materia urbanistica, semplificando le procedure ed abolendo i vecchi Piani regolatori generali.

“Una normativa tanto attesa (42 anni) – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – che dà protagonismo agli Enti locali, chiamati adesso a una stagione di rigenerazione urbana, nel rispetto assoluto dell’ambiente. Era, questa legge di riforma, uno degli obiettivi del mio governo e lo abbiamo realizzato, con una responsabile partecipazione dell’Ars. Mi si lasci ringraziare anche l’assessore al Territorio Toto Cordaro e la presidente della Commissione Ambiente Giusy Savarino per l’ottimo lavoro svolto”. Tra i principi ispiratori e gli obiettivi del ddl, composto da 55 articoli, ci sono il consumo del suolo tendente a zero e la rigenerazione urbana, ovvero il recupero e il riutilizzo dell’edilizia esistente, nell’ottica di una politica di qualità del paesaggio e dell’ambiente. La riforma prevede anche l’introduzione del Ptr, il Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica, uno strumento strategico che definisce le finalità generali, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio su scala regionale e che sovrintende alla pianificazione degli enti locali. Al posto del “vecchio” Prg arriva il Pug, Il Piano urbano generale. Prevista l’introduzione del Certificato verde, la rivalutazione del tessuto agricolo e l’introduzione dei principi di perequazione e compensazione.

“Oggi – commenta l’assessore al Territorio, Toto Cordaro – è un giorno importante per la Sicilia e per i siciliani. Un’altra riforma voluta dal governo Musumeci va in porto. E quella odierna ha un significato particolare perché arriva dopo ben 42 anni dall’ultima legge Urbanistica. Prosegue, quindi, la stagione delle riforme, inserite fra le priorità del programma di governo. Un ringraziamento va a tutto il Parlamento, oltre al che al dipartimento Urbanistica (e in particolare all’architetto Giovanni Grutta), con cui condividiamo questo straordinario risultato. La riforma sull’Urbanistica è stata voluta da tutto il Parlamento siciliano. È un’ulteriore dimostrazione che l’Assemblea regionale siciliana sui grandi temi è in grado di trovare una grande compattezza”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, dopo l’approvazione del disegno di legge “Norme per il governo del territorio”. Va dato merito alla presidente della commissione Ambiente, Giusi Savarino e all’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, per avere accettato contributi migliorativi sia della maggioranza che dell’opposizione – ha proseguito -. Sono stati necessari quattro giorni di intenso lavoro per arrivare a questo risultato. L’ultima riforma del settore risale al presidente Piersanti Mattarella, ucciso anche per avere imposto nuove regole di pianificazione urbanistica. Per fortuna, i tempi sono cambiati e non credo ci sia alcun rischio nell’operare bene e serenamente”, ha concluso.

“Sono orgogliosa del lavoro svolto – commenta il presidente della Commissione Ambiente dell’Ars Giusi Savarino -, abbiamo modernizzato la legge fortemente voluta da Piersanti Mattarella, ma che purtroppo pose il primo tassello per la sua condanna a morte. Con questa legge abbiamo onorato la sua memoria, proseguendo il cammino nella direzione che in maniera forte e dirompente ci indicò 42 anni fa, cambiando ora il punto di vista della Regione: non più estranea al contesto, gerarchica e autoritativa, ma vicina agli enti territoriali ed ai cittadini, diventando regista e coordinatrice di un lavoro sinergico e di collaborazione, pur mantenendo un potere sostitutivo a garanzia dei Siciliani contro eventuali Comuni inadempienti. Una riforma storica, attesa da anni, frutto di un lavoro congiunto che ha reso più qualificante questa legislatura. Certamente la norma nel tempo andrà monitorata e permangono delle criticità. Ma contiene strumenti di serio contrasto al consumo del suolo, offrendo anche la possibilità di rigenerare gli edifici e di poterli utilizzare per altri scopi grazie al cambio di destinazione d’uso che va incontro anche alle esigenze del comparto produttivo”. Così il gruppo Attiva Sicilia. “Abbiamo cercato di migliorare questa legge – afferma la deputata regionale di Attiva Sicilia, Valentina Palmeri – prevedendo che i piccoli comuni fossero onerati solo del carico di fornire i dati e non di doverli elaborare per evitare inutili costi”.