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Per il 25 Aprile ”avrei dedicato un’intera puntata”.

Nell’ ultima puntata di «Spazio Civile» in onda su un’ emittente radiofonica locale, la conduttrice Oriana Civile non riesce a trattenere la propria indignazione per la linea editoriale che, a suo dire, sarebbe inaccettabile e anche molto grave. Quest’ultima rea di diminuire, e quindi limitare, il tempo che normalmente viene concesso alla trasmissione in merito agli argomenti scelti di volta in volta, mentre saluta tutti e ringrazia chi l’ha ascoltata in questi mesi.

” Oggi è venerdì 23 aprile e Spazio Civile finisce qui. Dopodomani è la Festa della Liberazione d’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista.
Per me il 25 Aprile è la data più importante del nostro calendario. Non posso ignorarla e, se mi avete conosciuto in questi mesi che siamo stati insieme, sapete anche voi che gli avrei dedicato un’intera puntata. Avrei voluto parlavi del contributo che i siciliani hanno dato alla Resistenza, del ruolo delle donne nella Liberazione, dei canti della Resistenza e avrei voluto parlare con voi dell’importanza che questa data riveste ancora oggi nella manifestazione del libero pensiero.

Che la Festa della Liberazione sia oggi così divisiva non rende giustizia ai nostri padri che hanno combattuto e sacrificato la loro vita per la nostra libertà; significa che si sta dimenticando la Storia con la S maiuscola, o peggio ancora che la si vuole manipolare.
L’adesione al movimento partigiano e alla Resistenza fu un sentimento antifascista puro, e non guardava alla fede politica, ma all’unico obiettivo di liberare l’Italia e l’Europa dalla crudele invasione nazifascista. La Resistenza ha unito uomini e donne di idee politiche molto differenti, spesso opposte e contrapposte; uomini e donne uniti nel periodo storico più buio della nostra Nazione per riportare la luce nelle tenebre della dittatura e del totalitarismo. Nella Resistenza si fondano le origini stesse della Repubblica Italiana.

Che ancora questo non si capisca e si voglia far passare quest’anniversario come una festa comunista e di sinistra è ingiusto, e fortemente dannoso per il paese. Gli uomini e le donne di destra dovrebbero essere i primi a voler celebrare questo momento, distaccandosi una volta per tutte dall’orrore che è stato il fascismo. Un’ultima cosa la voglio dire: il fascismo è un reato. La Costituizione Italiana, nata proprio dal 25 Aprile, è antifascista. Non è possibile inneggiare al fascismo. L’antifascismo invece è da predicare e praticare ogni giorno della nostra vita.

Se la linea editoriale non mi consente di parlare di Resistenza e Liberazione, cosa che io ritengo inaccettabile e anche molto grave, Spazio Civile finisce qui. Vi ringrazio tanto per avermi ascoltato in questi mesi. ”