L’importanza di coltivare valori

Gli oratori si configurano da sempre come luogo di socializzazione e di crescita educativa dei minori, che qui trovano accoglienza e confronto sia con i pari, sia con gli adulti. Per i bambini l’oratorio è una porta aperta che non tiene conto di ceto sociale, appartenenza religiosa o disponibilità economica.

Luoghi di aggregazione e di ritrovo per ragazzi.

L’oratorio presenta di solito una “filiera educativa”. Da chi è piccolo (i bambini e i preadolescenti), si passa a chi inizia qualche esperienza di aiuto (gli adolescenti), si arriva infine ai giovani e agli adulti.

Questo significa mettere insieme età ed esperienze diverse, dove la progettazione di attività, tempi e modi permette alla comunità di raccogliersi e di sentirsi unita nell’unico obiettivo di educare e far crescere.
È ormai chiaro a tutti che occuparsi della crescita dei piccoli, significa spesso incrociare anche la vita dei loro genitori e degli adulti. Facendo oratorio si raccoglie e costruisce la comunità cristiana, ci si interroga sul senso delle regole, si lavora insieme per costruire legami di vita. Tra l’altro questo significa togliere i piccoli e i giovani dalla solitudine a cui sembrano condannati dalla rete e dai social.

Se è vero che hanno la possibilità di connettersi rapidamente con il mondo intero, è pur vero che in questa rete rischiano di rimanere impigliati: il gioco è sempre più virtuale, allo schermo si affidano le confidenze più intime e i pensieri più forti. Dimenticando però che la relazione ha bisogno del corpo, dei gesti, delle espressioni del viso.


I Circoli dal canto proprio, configurano anche quel luogo dell’impegno, della comunità per servire i suoi figli che sono visti come coloro che avranno la responsabilità futura della comunità, luogo di incontro generazionale, non come luogo separato dal resto della comunità, ma dove la comunità si incontra, si confronta e si esercita a costruire una rete forte di relazioni, riconoscendo questo come momento importante al servizio dei suoi figli. Qui c’è il capitolo importante dei rapporti tra oratorio e famiglia.

Posti che sicuramente non saranno l’Eldorado ma che aiutano a non partorire azioni di ordinaria follia. Come quella con protagonista una tredicenne stuprata da suoi coetanei a Catania.